GDO retail e sostenibilità: intervista a Francesco Barbera (Gruppo ADEO Italia)

GDO retail e sostenibilità: intervista a Francesco Barbera (Gruppo ADEO Italia)

GDO retail e sostenibilità: intervista a Francesco Barbera (Gruppo ADEO Italia)

Francesco Barbera, Energy Manger del Gruppo ADEO

Gruppo ADEO è una multinazionale francese, presente in Italia con tre insegne: da 40 anni con 49 punti vendita a marchio Bricocenter, da 25 anni con 50 siti a marchio Leroy Merlin e da 15 anni con 30 negozi a marchio Tecnomat.

Francesco Barbera, in Tecnomat per più di 10 anni come responsabile manutenzione di cui 7 come Energy Manager, dal 1° gennaio ricopre il ruolo di Energy Manager per l’intero gruppo ADEO in Italia: un percorso di crescita basato su risultati raccolti sul campo e che ci ha visto coinvolti, da subito, come partner strategici per gli ambiti della sostenibilità e dell’efficienza energetica.

Passione e dedizione, ma soprattutto un credo che ha segnato da subito il suo percorso lavorativo partito 10 anni fa, quando ancora parlare di risparmio energetico era pionieristico sia per chi, come noi, lo offriva come servizio, sia per le aziende che ancora non lo percepivano come un asset strategico: l’energia va utilizzata senza sprechi, in modo efficiente e intelligente.

Da allora l’efficienza energetica è diventata per Francesco il lietmotiv della sua professione: in questa intervista ripercorre la sua storia, il suo interesse per la tecnologia e i temi dell’efficienza energetica, iniziato già dai tempi della scuola e mai abbandonato, e gli step seguiti per arrivare alla certificazione ISO 50001 conseguita qualche anno fa per Tecnomat. Un percorso preso a modello e che verrà replicato nelle altre insegne del gruppo ADEO.

 

GDO retail e sostenibilità: intervista a Francesco Barbera (Gruppo ADEO Italia)

Francesco Barbera, Energy Manger del Gruppo ADEO

 

Partiamo dalle origini: da un meter alla certificazione ISO 50001. Voi, come noi, siete stati pionieri in tema di efficienza energetica. Cosa ti ha spinto a credere nel progetto?

Sin dai tempi della scuola ho trovato interesse per tutto ciò che è tecnologia ed efficienza energetica: mi sono diplomato come perito industriale in ambito elettrotecnico. La mia prima attività lavorativa è stata di addetto alle vendite e poi capo reparto drogheria nella GDO. Un’esperienza per me fondamentale per conoscere gli aspetti commerciali, sviluppare una sensibilità e capire il “bisogno commerciale”, che si sono rivelati utili quando mi sono spostato nell’ambito tecnico e tecnologico, diventando responsabile della manutenzione. Da qui è partito il percorso che dalla manutenzione e arrivato all’efficienza energetica. A quel tempo il costo dell’energia non era (ancora) un problema e quindi il risparmio energetico era qualcosa che veniva subito, anche se faceva parte del conto economico. Il mio approccio però è stato da subito diverso, orientandomi verso un consumo intelligente dell’energia: consumiamo quanto serve, in maniera razionale, evitando gli sprechi. L’evoluzione lavorativa mi ha portato a gestire da un ipermercato a più di 40 discount sempre con un’attenzione particolare alla manutenzione e all’efficienza energetica che per me viaggiano parallelamente. Quando è stata introdotta la nomina dell’Energy Manager tra il 2014-2015 la spinta verso un percorso strutturato è stata maggiore e ci ha permesso di avviare un progetto di gestione che ci ha condotto fino alla certificazione ISO 50001 che attesta il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi. In questi anni CO2save è stata partner nelle varie fasi del progetto e continua ancora oggi ad essere stimolo per proseguire il percorso di sostenibilità che abbiamo avviato.

 

Quali sono state le difficoltà (anche interne) che avete incontrato essendo tra i primi ad attuare un progetto di questo tipo?

Per noi il costo dell’energia non ha mai inciso eccessivamente dal punto di vista finanziario, non essendo noi un’azienda energivora, ma non per questo il tema dell’uso razionale dell’energia doveva essere trascurato. Anzi. Da subito l’azienda mi ha dato carta bianca, dando evidenza ai passi che venivano fatti e ai risultati raggiunti. Avere un sistema di monitoraggio per misurare e controllare i consumi energetici permette di ripagare molto velocemente l’investimento e migliorare le performance energetiche, dando evidenza dei risultati ante e post installazione dei sistemi di monitoring. Il primo obiettivo era capire cosa succedesse nei punti vendita dal punto di vista energetico: dai consumi notturni a quelli diurni, dalle temperature alle performance del negozio. Questo è stato il punto fondamentale: comunicare che l’utilizzo di sistemi di monitoraggio portava effettivamente risultati migliorativi da diversi punti di vista. Questo ha permesso a chi non si occupa degli aspetti tecnici di prendere consapevolezza del valore aggiunto apportato dall’integrazione dei sistemi che si traduce in saving economico e in valore aggiunto ambientale.

 

Quali sono stati i benefici (non solo economici) che avete ottenuto dal progetto?

Uso razionale dell’energia significa usare l’energia nel modo migliore possibile, pur garantendo performance elevate nei negozi a livello visivo e di illuminamento, di comfort e di qualità dell’aria sia per i colleghi che per i clienti. Per questo abbiamo integrato i sistemi di monitoraggio e di telegestione degli impianti di climatizzazione BMS dove misuriamo temperatura e qualità dell’aria. Fondamentale in questo è stata la tecnologia: avere una control room con gestione da remoto ci permette di monitorare in maniera continuativa tutti i parametri sia in chiave di efficienza energetica che di benessere delle persone, ma soprattutto di manutenzione predittiva. Faccio un esempio: quando una macchina di climatizzazione va in blocco, CO2save attraverso la conduzione esperta da remoto con i sistemi EMS e BMS riesce a intercettare il fermo macchina preventivamente grazie agli alert di scostamento e a gestire il ripristino da remoto senza che clienti e personale del punto vendita percepiscano un abbassamento dei livelli di comfort. La tecnologia per noi è un punto fondamentale perché ci permette di vedere in tempo reale quello che succede nella nostra realtà multi-sito e di agire tempestivamente in un connubio tra manutenzione predittiva, benessere ed efficienza energetica, facendo anche del bene all’ambiente.

 

Per il coinvolgimento delle figure aziendali nel progetto di sostenibilità è stata fondamentale la certificazione ISO 50001 che lo obbliga oppure saresti riuscito a coinvolgere le persone con la stessa partecipazione?

Sicuramente la certificazione non è stata cruciale, ma ci ha dato aiutato a organizzare in maniera sistematica il nostro gruppo di lavoro interno “Energy Team”, composto da figure tecniche (manutenzione, sviluppo, nuove costruzioni) e non (formazione, HR, informatica, legale, acquisti, amministrazione). Oggi tutte le figure all’interno dell’azienda sono coinvolte sui temi dell’energia più o meno direttamente. Il ruolo dell’Energy Manager è fondamentale per riuscire a portare all’interno dell’organizzazione i valori e il senso della certificazione ISO 50001 e per coinvolgere “ufficialmente” tutte le figure chiave dell’azienda in un processo di condivisone, riunioni periodiche, riesame della direzione. Si può raggiungere comunque l’obiettivo con la giusta comunicazione e il giusto coinvolgimento delle persone a prescindere dalla ISO 50001.

 

Voi siete una realtà giovane composta da persone giovani. Credi che abbiano apprezzato questa vostra attenzione alla sostenibilità? E vedi delle differenze con le altre realtà del Gruppo dove il personale è meno giovane?

La certificazione ISO 50001 ci obbliga a diffondere la politica energetica a tutti i livelli aziendali, coinvolgendo maggiormente chi ha più leve in ambito di efficienza energetica (come il Direttore del punto vendita o i capi settore). C’è una differenza certamente tra le realtà più giovani e quelle più “vecchie” del Gruppo: ci sono punti di vista diversi, ma ormai le tematiche ambientali sono un argomento diffuso e anche chi in passato non era troppo sensibile a questi aspetti si sta avvicinando e interessando. In generale riscontriamo uno slancio comune e condiviso che sostiene gli obiettivi dei progetti di sostenibilità del Gruppo. Quindi fondamentale è sensibilizzare e condividere con tutti e con modalità diverse le comunicazioni importanti su questi temi.

 

Cosa ha significato essere affiancati da un’azienda come CO2save? Com’è cambiato il vostro rapporto nel tempo?

Sicuramente è stata una crescita esponenziale: siamo partiti nel 2013 mettendo un meter in un negozio, mentre oggi abbiamo circa 1500 misure che gestiamo per i pdv di Tecnomat. Non si può fare tutto e subito, ma abbiamo comunque bruciato le tappe. Una volta testata l’efficacia del progetto, si replica e in una realtà multi-sito questo riesce in modo abbastanza automatico. Dietro tutto questo c’è tanto lavoro, attenzione e passione, ma soprattutto una grande continuità. Il punto non è tanto installare i misuratori, quanto la continuità e la gestione del monitoraggio con sistemi BMS, giorno per giorno. CO2save su questo fronte ha messo in piedi nel tempo una struttura specializzata che oggi è diventata uno “squadrone”. C’è stata sempre una vicinanza al cliente, che si è sentito consapevolmente affiancato nella sua condizione di crescita.

 

Con la pandemia di COVID-19 e le chiusure forzate è stato vantaggioso avere un partner come CO2save?

È stato un grandissimo valore aggiunto, perché avere gli impianti in telegestione ci ha permesso di intervenire in due modi per rispettare le condizioni consigliate dall’Istituto Superiore di Sanità:

  1. forzare il funzionamento delle macchine oltre il consueto uso. Era necessario, infatti, tenere le macchine accese H24 e non attivare il ricircolo dell’aria;
  2. quando i negozi erano chiusi al pubblico e non era necessario far funzionare le macchine, le potevamo spegnere e riaccendere qualche ora prima della riapertura per garantire il trattamento dell’aria.

Tutto questo siamo riusciti a farlo solo grazie ai sistemi BMS e alla gestione degli impianti da remoto, ma anche grazie al monitoraggio. È accaduto, infatti, che a negozi chiusi alcune utenze risultavano attive e con il monitoraggio abbiamo ricevuto segnalazione e ci siamo adoperati per intervenire.

 

Che evoluzioni vedi per la figura dell’Energy manager in futuro?

L’Energy manager nasce come figura tecnica un po’ marginale, negli ultimi anni, però, sta diventando strategica. È sempre più una figura più centrale con capacità tecniche, ma soprattutto di relazione con tutte le funzioni aziendali, dalla struttura operativa al CDA, e con i fornitori. In chiave di certificazione ISO 50001 questi aspetti diventano necessari. Di certo dovrà essere sollevato da altri incarichi paralleli che potrebbero distogliere l’operato dal focus principale.

 

Adesso che avete raggiunto un importante traguardo ottenendo la certificazione ISO 50001, quali sono i vostri progetti futuri in tema di efficienza energetica?

Abbiamo ovviamente input interni ed esterni di miglioramento, ma la certificazione prevede di per sé un miglioramento continuo. Dal 2019 anno del conseguimento ad oggi, ogni anno ci siamo portati a casa tantissimo lavoro, perché si alza l’asticella man mano che si raggiungono gli obiettivi, che non sono punti di arrivo, ma nuove partenze. Noi lavoriamo giorno dopo giorno per alzare il livello di prestazione, non solo energetica, ma anche del coinvolgimento delle persone e dell’evoluzione tecnologica. Per quanto riguarda le altre due insegne, Leroy Merlin e Bricocenter, stiamo avviando quest’anno lo stesso sistema di gestione di Tecnomat, con l’obiettivo di raggiungere la certificazione ISO 50001 nel 2024. Tutto quello che facciamo lo facciamo nell’ottica di diffondere i dettami della buona pratica, dell’uso razione dell’energia, della sensibilizzazione dell’informazione, aumentando il livello in Tecnomat e applicando lo stesso sistema anche agli altri due marchi del Gruppo, Bricocenter e Leroy Merlin.

 

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