Ambiente Italia 2015: spunti (green) e riflessioni per uscire dalla crisi

Ambiente Italia 2015: spunti (green) e riflessioni per uscire dalla crisi

 

Essere consapevoli di errori fatti, scelte sbagliate o opportunità perse è il primo passo per poter comprendere e rilanciare la green economy in Italia: è lo spunto di riflessione che Legambiente lancia nel volume pubblicato recentemente “Ambiente Italia 2015. Gli indicatori per capire l’Italia. Analisi e idee per uscire dalla crisi”.

Ambiente Italia 2015: spunti (green) e riflessioni per uscire dalla crisiNon è la velocità dei flussi finanziari a guidare il mondo, come spesso si è creduto negli ultimi anni, ma è il territorio ad influire sempre di più nell’individuare e definire le strategie di sviluppo future nell’innovazione e nella sostenibilità ambientale. E in questo ambito l’Italia ha “ottime carte di giocare”, come sostiene Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, essendo un Paese ricco di eccellenze anche nel settore green.

La nodo della questione, infatti, non sono tanto le potenzialità intrinseche al nostro Paese, ma aver maturato un “green thinkingtale da poter affrontare e realizzare concretamente le azioni necessarie per realizzare una vera politica della sostenibilità, che tocca ambiti, quali la gestione dei rifiuti e dell’energia, la cura del territorio o la formazione professionale. Il nostro Paese a che punto è rispetto a questo cambiamento culturale necessario?

Il report evidenzia alcuni dati sulla situazione economica italiana che non sono molto incoraggianti: il Pil pro capite nel 2014 era sotto la media europea, il tasso di disoccupazione a fine dell’anno scorso raggiungeva il 12,8% e le persone occupate erano meno del 56% della popolazione compresa tra i 15 e 64 anni.

Nonostante questo quadro negativo, l’Italia mostra segnali positivi nel settore dell’ambiente e una spontanea conversione verso tutto ciò che riguarda l’ambito green. Se è vero, infatti, che nel corso degli ultimi anni molto si è fatto, in Italia, nell’efficienza e nella sostenibilità, è anche vero che queste azioni non sono avvenute per un disegno o una strategia del Governo Italiano mirate a questi ambiti, ma grazie all’iniziativa delle imprese.

I dati parlano chiaro: con una migliore gestione delle risorse e con la diffusione dell’impiego di fonti rinnovabili, nel 2013 i consumi lordi di energia sono scesi dell’1,9% rispetto al 2012 con una tendenza a migliorare la performance nel 2014. Il riciclo dei rifiuti e degli scarti industriali ha consentito di abbattere l’emissione di Co2 significativamente.

Ma tutto questo da solo non basta.

Occorre, quindi, accompagnare queste iniziative con una programmazione di investimenti e di interventi e con la definizione di procedure trasparenti. Ciò che manca al nostro Paese, evidenzia il report Ambiente 2015, non sono idee o iniziative virtuose, ma strumenti nazionali che le rendano realizzabili e che le sostengano in modo adeguato.

Il volume è disponibile anche in versione e-book sul sito della casa editrice Edizioni Ambiente. Il report è stato redatto da Duccio Bianchi di Ambiente Srl, società di consulenza e pianificazione ambientale, ed Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente.

 

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