Efficienza energetica: modelli di business e mercato europeo nell’Energy Efficiency Report 2015 del PoliMI

Efficienza energetica: modelli di business e mercato europeo nell’Energy Efficiency Report 2015 del PoliMI

Il mercato del 2014 dell’efficienza energetica in Italia è stimato in circa 5.200 milioni di €, concentrato per il 24% nel settore dell’industria, per il 59% nel residenziale e per il restante 17% nel terziario: l’Energy Efficiency Report 2015 del PoliMI analizza il mercato europeo attuale nell’ambito dell’efficienza energetica e descrive i diversi modelli di business degli operatori coinvolti, evidenziandone strategie e organizzazione.

>>> Modelli di business

Analizzando la filiera dell’efficienza energetica, il report evidenzia 3 fasi in cui si articolano le attività:

Fase 1 – Produzione e fornitura delle soluzioni per l’efficienza energetica
Fase 2 – Distribuzione all’ingrosso e/o al dettaglio delle soluzioni per l’efficienza energetica
Fase 3 – Realizzazione operativa dell’intervento di efficienza energetica
 

Efficienza energetica: modelli di business e mercato europeo nell’Energy Efficiency Report 2015 del PoliMI

 

La tabella evidenza che gli interventi di efficienza energetica nel residenziale sono spesso realizzati da soggetti esterni e non specializzati del settore dell’efficienza energetica, come installatori e figure che provengono dall’ambito delle costruzioni, dell’industria e della termoidraulica. Nel terziario, invece, gli interventi di efficientamento energetico sono realizzati spesso da figure o aziende specializzate, che si occupano anche di Facility, dette Energy Efficiency Service Provider (EESP), ossia imprese che realizzano operativamente e gestiscono l’intervento di efficienza energetica, senza però disporre di capacità produttiva di soluzioni per l’efficienza energetica. Nell’industria, infine, i player sono i fornitori di servizi specializzati sui singoli processi produttivi e i fornitori di tecnologie che offrono specifiche soluzioni tecnologiche: sono i cosiddetti Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM), che identificano le imprese che producono e forniscono le soluzioni per l’efficienza energetica, realizzano operativamente e gestiscono l’intervento di efficienza energetica.

Il campione di analisi del report è formato da 320 imprese, che operano sul mercato italiano dell’efficienza energetica, di cui 300 Energy Efficiency Service Provider (EESP) e 20 Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM).

Queste imprese sono poi state classificate in due classi, secondo il livello di integrazione dei servizi operativi di efficienza energetica che forniscono: audit energetico, progettazione, installazione, monitoraggio e manutenzione, gestione degli incentivi.

Da questa classificazione emerge che il 56% del campione d’analisi sono imprese “specializzate”, che forniscono soluzioni integrate realizzate nella quasi totalità con proprie risorse interne e che tendono a integrarsi a monte del processo di efficientamento nell’audit e nella progettazione, demandando le attività di installazione all’esterno, pur assumendosene la responsabilità.

 

Efficienza energetica: modelli di business e mercato europeo nell’Energy Efficiency Report 2015 del PoliMI


In questo 56% la maggioranza sono Energy Efficiency Service Provider (EESP): oltre al ruolo rilevante che hanno le ESCo, che hanno proprio come core business l’efficienza, molte sono le imprese di Facility and plant management che offrono servizi di efficienza energetica per ampliare la propria offerta e ottenere un miglior rendimento degli impianti che gestiscono, incrementando così la propria marginalità. Sono, inoltre, disposte a farsi carico dell’investimento per la realizzazione dei propri progetti di efficienza energetica, attivando finanziamenti con i tradizionali istituti bancari per reperire le risorse necessarie.

Invece, le poche Original Equipment and Energy Efficiency Manufacturers (OEEEM), che rappresentano solo il 5% del 56% delle imprese “specializzate”, preferiscono che sia il cliente ad accollarsi direttamente l’onere del finanziamento del progetto di efficienza energetica.

Il restante 44% è rappresentato dalle cosiddette imprese “integrate”, che tendono ad integrarsi su tutte le fasi del processo di un progetto di efficienza energetica, lasciando magari al cliente finale monitoraggio e manutenzione.

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Sono le ESCo che dominano questo cluster, poiché si assumono la responsabilità di tutte le attività di un intervento di efficienza energetica al fine di garantire elevata qualità ai propri clienti. A livello contrattuale, le imprese integrate tendono ad offrire i propri servizi di efficienza energetica con forme contrattuali che prevedono una remunerazione in funzione del raggiungimento di un determinato livello di risparmio energetico, anche se si stanno diffondendo formule più articolate: circa il 57% degli operatori offrono contratti basati sulla garanzia del risparmio utilizzando contratti EPC secondo la configurazione «Shared Savings» o «Guaranteed Savings».

 

>>> Mercato europeo

Il report dedica una sezione all’analisi del mercato europeo, evidenziando che circa il 72% dei paesi appartiene al cosiddetto Cluster 3 (Low Consumption & Low Energy Efficiency) con una bassa penetrazione degli interventi di efficienza energetica e consumi inferiori alla media.

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Sono 3 i gruppi di mercati individuati per caratteristiche comuni in competizione e maturità del contesto:

GRUPPO 1 «Green Field» – Potenziale di mercato ≈ 14.000 mln €/anno
In Paesi come il Belgio, la Finlandia, la Danimarca, la Svezia, la Croazia, l’Irlanda, la Bulgaria e la Danimarca non esistono particolari ostacoli nel reperire le risorse finanziare, i sistemi di incentivazione risultano stabili nel tempo e i mercati dell’efficienza energetica presentano un numero limitato di operatori specializzati.

GRUPPO 2 «Maturi» – Potenziale di mercato ≈ 20.000 mln €/anno
Fanno parte di questo gruppo Paesi come la Germania, l’Olanda e l’Austria, dove non esistono particolari ostacoli nel reperire le risorse finanziare, i sistemi di incentivazione sono molto efficaci e stabili nel tempo, poiché si basano essenzialmente su ingenti finanziamenti soprattutto per le PMI, e i mercati dell’efficienza energetica possono contare su un elevato numero di operatori specializzati che offrono ai propri clienti un’ampia gamma di interventi.

GRUPPO 3 «Frenati» – Potenziale di mercato ≈ 39.000 mln €/anno
In Paesi quali l’Italia, la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna e il Portogallo esistono ostacoli nel reperire le risorse finanziare per la scarsa propensione degli istituti di finanziamento e per la complessità burocratica nell’accesso ai fondi pubblici, i mercati dell’efficienza energetica sono caratterizzati da un elevato numero di operatori specializzati che offrono ai propri clienti un’ampia gamma di interventi.

 

In questo scenario le ESCo italiane potrebbero operare similarmente agli operatori europei per i progetti di efficienza energetica su processi produttivi, anche se gli operatori esteri finanziano i propri progetti di efficienza energetica su processi produttivi non privilegiando il debito, ma utilizzando anche equity grazie ad una maggiore capitalizzazione.

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Le ESCo italiane adottano un modello di business completamente differente dagli altri soggetti europei per quanto concerne gli interventi di efficienza energetica su edifici. In particolare, gli operatori tedeschi, spagnoli, britannici e francesi utilizzano risorse finanziarie differenti ed offrono frequentemente contratti EPC a differenza degli operatori nazionali che offrono abitualmente contratti basati sul risparmio non in forma EPC.

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